La potatura secca del vigneto

Cos’è? La potatura invernale, o secca,  è una pratica di fondamentale importanza per la corretta gestione del vigneto, poiché consente di conseguire l’equilibrio tra l’attività vegetativa e l’attività produttiva della pianta, con ripercussioni dirette sia sulla resa che sulla qualità dell’uva. Inoltre ha lo scopo di assicurare la longevità produttiva della pianta e di controllarne lo sviluppo nello spazio assegnatole, mantenendo la forma di allevamento impostata. Il carico di gemme lasciato per ciascuna pianta condiziona il numero di grappoli ottenibili, deve essere scelto considerando la fertilità del suolo e la vigoria espressa dalla  combinazione vitigno/portinnesto, in modo da raggiungere un equilibrio ottimale tra foglie e grappoli, fondamentale per l’ottenimento di uva di qualità.In generale si può ritenere che una pianta sia in equilibrio quando i germogli arrestano la loro crescita in concomitanza con l’invaiatura (il cambiamento di colore degli acini e della loro consistenza) senza entrare così in concorrenza con la maturazione del grappolo.

Quando si fa? La potatura secca deve essere eseguita nel corso dell’inverno , periodo in cui la pianta arresta la propria attività, è preferibile iniziare a potare nella seconda metà dell’inverno (febbraio-marzo), una volta trascorso il periodo più freddo dell’anno, perché in questo modo si ha la possibilità di eliminare i tralci con gemme eventualmente danneggiate dalle basse temperature. È buona norma terminare la potatura prima dell’inizio del «pianto» (lo sgorgare della linfa dalle ferite prodotte con i tagli di potatura) che segnala il risveglio dell’apparato radicale delle pianta. Per la piegatura degli archi inoltre, è bene scegliere le giornate meno fredde e più umide, in grado di conferire al tralcio una maggiore flessibilità.
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Cos’è il Guyot? Si tratta della forma di allevamento a tralcio rinnovato più conosciuta al mondo. Le forme di allevamento a tralcio rinnovato prevedono il rinnovo, ogni anno, del tralcio fruttifero, detto anche «capo a frutto». In questo caso la potatura invernale consiste nell’asportare il tralcio che ha prodotto, sostituendolo con uno di quelli originatisi dalla «testa» ovvero dalla sommità del tronco. Il tralcio viene posizionato sul filo orizzontalmente, oppure inarcato e legato all’estremità (archetto).Il tralcio inarcato favorisce la schiusura delle gemme centrali del tralcio e stimola  l’emissione di germogli dalla sommità del tronco.

La spollonatura del vigneto

Antonio,  Federico e Francesco oggi sono impegnati nella spollonatura del vigneto. Questa è la prima operazione da effettuare in ordine di tempo tra le operazioni di potatura verde nei vigneti in produzione. Con la spollonatura si eliminano i germogli che si originano direttamente dal legno vecchio nella porzione basale del fusto (normalmente la porzione verticale). I polloni sono germogli che non portano uva, che sottraggono energie a quelli produttivi e che possono ridurre l’aerazione dei grappoli; la loro tempestiva eliminazione consente un adeguato sviluppo della pianta secondo la forma di allevamento desiderata. Per eseguire bene la spollonatura occorre intervenire precocemente, cioè quando hanno lunghezza inferiore ai 15-20 cm e si staccano facilmente dal legno vecchio senza creare ferite profonde o slabbrate.

Nel nostro vigneto la spollonatura è fatta in modo rigorosamente manuale , quindi è precisa e accurata ma soprattutto rispettosa nei confronti della pianta perché non crea traumi (come invece accade quando si usano macchinari)  tuttavia è un lavoro lento e scomodo, che costa fatica e anche qualche  mal di schiena…ma i nostri ragazzi sono bravi e vanno avanti imperterriti 🙂